Porta Elisa News
mercoledì, 18 settembre 2024, 08:43
di alessandro lazzarini
La Lucchese rimanda ancora la prima vittoria del campionato al Porta Elisa, ma riesce ad ottenere un pareggio in rimonta al cospetto di un Rimini che, al di là della classifica deficitaria, ha messo in grande difficoltà i rossoneri, tanto che ai cosiddetti punti avrebbe forse meritato la vittoria. Nonostante i limiti tecnici ancora una volta messi in mostra dalla nuova Lucchese, non mancano segnali confortanti da parte della squadra, prima di tutto la grinta, l'orgoglio e la personalità dei molti leader presenti in squadra: qualità che indubbiamente la passata stagione erano mancate e che in Serie C possono fare la differenza. Probabilmente, infatti, i vari Tiritiello, Benassai, Cangianello, Rizzo Pinna, erano giocatori individualmente molto competitivi in categoria, ma nessuno di loro spiccava come trascinatore, adesso invece c'è l'imbarazzo della scelta, a partire da un responsabilizzato Sabbione, leader assoluto della difesa, passando per Welbeck, Costantino, ma anche Gemignani, entrato da vero e proprio trascinatore. Tutti giocatori che urlano, spronano i compagni, impartiscono istruzioni che poi si trasformano in un atteggiamento complessivo di squadra capace di andare oltre i propri limiti.
Limiti che, diciamolo, sono piuttosto evidenti, a partire da una difesa troppo statica che contro il Rimini ha permesso a Cernigoi e Parigi di ricevere e lavorare una quantità di palloni esagerata che ha sempre permesso agli ospiti di alzare il baricentro e alleggerire la pressione rossonera, oltre che produrre un po' troppe occasioni da rete. Anche il centrocampo, privo di Catanese e Gucher, ha mostrato la corda, con troppi elementi dalle caratteristiche simili e dalla poca attitudine al palleggio, con conseguenti enormi difficoltà a imbastire una manovra fluida e una lentezza esasperante in impostazione, con ampio ricorso ai lanci lunghi per Costantino. Insomma, ci sono un po' troppi doppioni, sia in difesa che a centrocampo, e pochi giocatori con caratteristiche propositive da poter alternare a Catanese e Saporiti. Vanno anche registrate delle bocciature da parte di Gorgone, la più eclatante delle quali è certamente quella di Djbril, non una novità, ma contro i biancorossi per rimpiazzare l'opaco Visconti è stato addirittura improvvisato mezzala Gemignani, segno che proprio l'allenatore romano non ritiene affidabile il togolese nemmeno quando è l’unico centrocampista a disposizione. Davanti va recuperato in qualche modo Magnaghi, soprattutto a fronte del probabile infortunio di Costantino, perché sia Selvini che Sasanelli hanno bisogno di rodaggio, mentre Fedato fatica a trovare una collocazione congeniale alle sua caratteristiche in questo 3-5-2. In sostanza, c'è da augurarsi che alcuni giocatori dalle caratteristiche uniche in rosa reggano senza mai infortunarsi, altrimenti l'efficacia della squadra sembra destinata a calare vistosamente e, comunque, la nuova Lucchese sembra più una squadra rognosa destinata a vivere di prepotenza e carattere, che una compagine capace di superare avversari ordinati attraverso il gioco.
La nota positiva di giornata, in ogni caso, è il pubblico. Tremila persone di lunedì sera sono oltre ogni più rosea aspettativa e stavolta, al di là del risultato e della prestazione, c'è da sperare che la gente abbia apprezzato la grinta che si è vista sul campo: è una qualità che in certi contesti può legare il pubblico alla squadra forse ancor più del gesto tecnico individuale o di un gioco spumeggiante. Intendiamoci, dal nostro punto di vista stiamo ancora parlando di numeri miserabili rispetto a quanto la piazza di Lucca era abituata a produrre in quanto a presenze allo stadio, però con l'erosione di passione e partecipazione prodotta da anni di delusioni e l'ennesimo campionato senza ambizioni di classifica, ci sarebbe da esultare se il dato di ieri volesse diventare media.
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